Emerge come il protagonista di una straordinaria esperienza artistica, capace di abbracciare il tempo e lo spazio, la figura dell’artista poliedrico Vincenzo Munaro, classe 1947 e dna bellunese, ma graisano d’adozione.
Il suo curriculum parla da solo ed è tutto un susseguirsi di date e di successi: dopo aver conseguito la laurea all’Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 1968 apre il suo primo studio a Belluno e presenta la sua esclusiva mostra a Grado. Le stagioni successive lo vedono poi autore di numerose opere pubbliche scultoree, tra cui il monumento alla Resistenza a Umbertide nel 1975 e un bronzo, a cura dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, consegnato a Papa Giovanni II per celebrare la continuità con Papa Luciani. La sua carriera artistica è poi costellata di mostre e partecipazioni internazionali, tra cui la pittura delle botti nella cantina Produttori di Cormòns nel 1983 e gli affreschi nel centro storico di Grado nel 2005. Infine, negli ultimi dieci anni, dopo 60 anni vissuti tra Belluno e Grado, Munaro fa ritorno a Funes insieme al fratello Gilio, contribuendo a ridare vita al borgo con undici strappi d’affresco, otto dei quali adornano la facciata principale dell’edificio “Il Casal”.
In generale, le sue opere sono un affascinante gioco di linee, forme e colori, e narrano un racconto continuo di meravigliose contrapposizioni. Munaro si presenta così come un artista eclettico, una figura insolita che riesce a coniugare l’antico e il moderno, legato profondamente al mondo agreste, ma allo stesso tempo attratto da un ambiente urbano, colto e raffinato. La sua anima da scultore si fonde con la passione per la pittura, rendendolo un genio dell’arte figurativa con pastelli e acrilici, mentre i suoi bassorilievi e opere a tuttotondo svelano l’aspetto più architettonico della sua creatività.
In questo connubio di tecniche e stili, emerge un fil rouge importante: il legame emotivo e fisico tra le Dolomiti, la sua terra d’origine, e l’isola di Grado, sua città d’adozione da oltre cinquant’anni nonché sede del suo prestigioso atelier, una galleria d’arte inaugurata nel 1986 nella centralissima Via Marina.
Questo legame si manifesta nelle sue opere, un intricato intreccio di realtà e metafisica, verismo e astrattismo, che esplorano la sfera delle emozioni, trasponendo ricordi e significati come le seppie antiche anni ’70 e ’80 ricche di grafiche accattivanti e certosine o le spiagge metafisiche dell’isola di Grado o, infine, le sculture bianche che hanno trovato collocazione in varie città del Triveneto, rappresentando una combinazione di dettagli e architetture delle due località amate dall’autore.
Ed è proprio la sua innata arte scultorea che ha conosciuto un’evoluzione quasi mistica dal monumento alla resistenza di Umbertide all’opera dedicata a Papa Luciani a Grado, fino al ritorno alle origini con l’omaggio al Vajont, presentato in occasione di Arte in Fiera Dolomiti.
L’arte firmata Vincenzo Munaro, con la sua capacità di evocare suggestioni e suscitare emozioni, continua a parlare al cuore degli amanti dell’arte, rendendo ogni sua creazione un’autentica esperienza sensoriale. Un’esperienza che trascende il tempo e si fonde con la storia, trasformando ogni osservatore in un viaggiatore immerso nella bellezza intramontabile delle Dolomiti e l’atmosfera unica di Grado.
Künstlerporträt
Vincenzo Munaro, geboren 1947 in Belluno, aber angenommen von Grado, ist ein renommierter Künstler, dessen Werk Zeit und Raum umspannt. Nach seinem Abschluss an der Accademia di Belle Arti di Venezia eröffnete er 1968 sein erstes Studio in Belluno und hielt im folgenden Jahr seine erste exklusive Ausstellung in Grado ab. Seine erfolgreiche Karriere umfasst die Schaffung bedeutender Werke wie das Widerstandsdenkmal in Umbertide im Jahr 1975 und die Übergabe einer Bronze an Papst Johannes Paul II. Er beteiligte sich auch an internationalen Ausstellungen und Veranstaltungen, wie der Malerei von Fässern im Weingut Produttori di Cormòns im Jahr 1983 und der Fresken im historischen Zentrum von Grado im Jahr 2005. In den letzten zehn Jahren kehrte er mit seinem Bruder Gilio nach Funes zurück und trug mit der Restaurierung von elf Fresken zum kulturellen Leben des Dorfes bei, wobei acht die Hauptfassade des Gebäudes “Il Casal” schmücken. Munaro ist ein vielseitiger Künstler, der Antikes und Modernes, Ländliches und Städtisches in seinen Werken durch ein faszinierendes Spiel von Linien, Formen und Farben vermischt. Seine Seele als Bildhauer verschmilzt mit der Leidenschaft für die Malerei, was zu außergewöhnlichen figurativen Werken führt, die mit Pastellen und Acrylfarben erstellt werden, sowie zu Reliefs und Rundbildern, die seine architektonische Seite offenbaren.
In dieser Verbindung von Techniken und Stilen tritt ein wichtiger roter Faden hervor: die emotionale und physische Verbindung zwischen den Dolomiten, seiner Heimat, und der Insel Grado, seiner Wahlheimat seit über fünfzig Jahren und Standort seines renommierten Ateliers, einer Kunstgalerie, die 1986 in der zentralen Via Marina eröffnet wurde.
Die Werke von Vincenzo Munaro sind ein komplexes Geflecht aus Realität und Metaphysik, Realismus und Abstraktion, die Emotionen durch Erinnerungen und Symbole erkunden. Von den grafischen Details der Tintenfische aus den 1970er und 1980er Jahren bis zu den suggestiven Stränden von Grado und den Skulpturen im gesamten Triveneto kombiniert Munaro Elemente seiner beiden Inspirationsorte. Sein skulpturales Können, das sich in monumentalen Werken wie dem Widerstandsdenkmal von Umbertide und der Hommage an den Vajont zeigt, entwickelt sich weiter und verwandelt jedes Werk in eine sinnliche Erfahrung, die die Gegenwart mit der Geschichte verbindet und die Betrachter in die zeitlose Schönheit der Dolomiten und die einzigartige Atmosphäre von Grado eintaucht.