Incastonata come un gioiello nella laguna, Grado è un borgo marinaro altoadriatico di indiscutibile bellezza, che racconta storie di antichità, conservate nelle strade tortuose e nei monumenti secolari; un habitat timeless che tutt’oggi protegge il folklore, la parlata protoveneta e la cultura della pesca.
Definita “figlia di Aquileia e madre di Venezia”, la cittadina del Friuli-Venezia Giulia fu scalo marittimo dell’Impero Romano di Aquileia, rifugio ed infine la principale antagonista, mentre di Venezia fu la “madre” dal punto di vista storico e religioso, in quanto le trasmise il titolo patriarcale. Un rapporto, quello con Venezia, che si scandì nei secoli senza mai esaurirsi e che si ritrova tutt’oggi, oltre che nella toponomastica delle piazze e delle vie che conservano tratti linguistici simili a quelli veneziani, anche nella parlata locale, il graisàn, che rivela elementi lessicali di una storia condivisa.
Durante il V e il VI secolo d.C., a causa delle ricorrenti incursioni barbariche e delle insidie del mare, Grado da isola divenne fortezza, il Castrum gradese: il centro storico è un pittoresco labirinto di calli e campielli, con architetture tradizionali tratteggiate da muri di pietra, piccole finestre, strette scalinate esterne e caratteristici comignoli. Delle antiche mura di “Gravo vecia” oggi si possono ammirare le impressionanti fondamenta e parte dell’alzato mentre l’impianto urbanistico tardo-romano è ancora leggibile nelle calli della città vecchia e nella sua topografia. In Campo dei Patriarchi, inoltre, si possono ammirare gli splendidi edifici paleocristiani dalle Basiliche dedicate a Santa Maria delle Grazie a Sant’Eufemia, il Battistero e il Lapidario.
È il XIX secolo quando la città comincia a diventare una destinazione di villeggiatura nobile e ricercata: la bellezza delle sue spiagge e il clima temperato, oltre all’acqua marina alleata della salute, attirarono l’attenzione dell’aristocrazia. Durante il periodo asburgico, la spiaggia della Mitteleuropa, in particolare dal 1892, è frequentata da nobili austriaci e tedeschi: la storia di Grado vede così la costruzione di stabilimenti balneari e alberghi, ad esempio le Ville Bianchi e strutture come lo Zipser e il Fortino accanto alla realizzazione, nel 1936, del Ponte Littorio che collega la città alla terraferma, aprendo nuove opportunità turistiche. Oggi, Grado continua a essere una gemma della laguna, un connubio perfetto tra storia millenaria e moderna bellezza balneare: i visitatori italiani ed esteri possono così immergersi nelle sue strade intrise di storia, ammirare le architetture iconiche e godere delle spiagge che un tempo attiravano l’aristocrazia europea. Una destinazione che si evolve, ma che conserva con orgoglio il suo passato: Grado invita a esplorare il fascino senza tempo della sua identità unica.
Storie di ieri, mostre di oggi
Urbe ricca di fascino e mistero ma anche palcoscenico, nel corso del tempo, di figure di rilievo che hanno lasciato un’impronta indelebile sulla città e sulla cultura, rivelando così il suo ruolo cruciale nel plasmare la storia e nell’ispirare generazioni successive. Tra questi il poeta e scrittore Biagio Marin: la sua poesia, infatti, è intrisa di un profondo amore per il mare e la laguna capace di catturare l’essenza della destinazione turistica attraverso versi che ancora oggi risuonano con il fascino della sua terra. E poi Josef Maria Auchentaller, pittore che ha vissuto a Grado nel periodo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, Giuseppe Zigaiana, artista e incisore italiano legato al movimento espressionista, le cui opere rispecchiano il suo attaccamento emotivo alla terra e alla cultura locale accanto al celebre regista, poeta e intellettuale Pier Paolo Pasolini che ha scelto Grado come location per alcune delle sue opere cinematografiche, tra cui il film “Medea”.
Ed è in onore di quest’ultimo che, lo scorso anno, la pittoresca isola di Mota Safon ha inaugurato una Casa Museo: si tratta di uno spazio culturale che ospita una collezione permanente di oggetti personali, manoscritti, fotografie e opere d’arte appartenenti all’artista insieme a una mostra temporanea che esplora invece aspetti meno conosciuti della vita di Pasolini, offrendo una prospettiva più approfondita sulla sua complessa personalità e le influenze culturali che lo hanno plasmato. Altra new entry del 2024 è il nuovo Museo della Pesca e della Civiltà Lagunare di Grado, in via Orseolo 22, nato “con l’obiettivo di raccontare la storia della civiltà lagunare che, dal 530 dopo Cristo, come documenta Cassiodoro, fino al 1940 complice l’isolamento, ha sviluppato tecniche di pesca e stili di vita e tradizioni proprie” racconta l’ideatrice e curatrice Luciana Marchesan e continua “un bagaglio storico-antropologico che andava salvato e tutelato e che custodisce una grande planimetria animata per l’inquadramento storico geografico, le foto d’archivio, le video interviste e centinaia di oggetti, ricordi tramandati di padre in figlio, donati dalle famiglie gradesi”
Sempre per un inno alla cultura, la città di Grado omaggia per questo 2024 anche l’artista austriaco Gustav Klimt con una mostra dedicata, dal 10 agosto al 27 ottobre, curata da Roberto Festi e Peter Weinhäupl e organizzata dal Consorzio Grado Turismo e dal Comune, con la collaborazione della Klimt Foundation di Vienna. L’esposizione, nella sede della Casa della Musica, è un excursus inedito, tramite il procedimento a stampa, di una selezione delle tavole delle cartelle realizzate rispettivamente da Hugo Heller, Gilhofer & Ranshburg e Max Eisler: un Klimt su “carta” per dare voce ai prodotti estetici dell’arte viennese del 1900.
L’ars del savoir-faire
Storia, cultura, passato e presente, arte che rivive.
Di grande impatto storico, culturale ed emozionale sono le botteghe artigianali, tesori di creatività e tradizione: rappresentano un viaggio attraverso le abili mani degli artigiani che continuano a tramandare il loro savoir-faire di generazione in generazione. È così che, nel cuore di via Gardenigo, sorge il laboratorio orafo Oricalco, specializzato nella lavorazione di argento, oro e pietre preziose. Sempre in centro storico, in Piazza Duca d’Aosta, si trova invece la bottega “Foglianera”: in questo atelier, con un approccio innovativo e sperimentale, l’artista utilizza una vasta gamma di materiali come alluminio, oro, argento, acciaio chirurgico, materie plastiche e pietre preziose, per creare gioielli ispirati al mondo circostante, non solo oggetti di oreficeria contemporanea ma piuttosto opere che abbracciano il design e l’arte, oltre alla maestria artigiana. In Campo dei Patriarchi si apre la porta del negozio di scarpe, borse e accessori “Villamori”, dove il cliente ha la possibilità di personalizzare i propri acquisti e di far creare pezzi unici, mai uguali gli uni agli altri, che raccontano la personalità di chi li indossa.
Poco distante, la bottega di “Jonnhy Cester” affascina con svariate opere di artigianato artistico che coniugano differenti tecniche: pittura, ceramica, vetrofusione, mosaico.
So entstand Grado
Grado, gelegen in der malerischen Lagune, ist ein idyllisches Fischerdorf mit einer reichen Geschichte voller Charme und Schönheit. Als “Tochter von Aquileia und Mutter von Venedig” bezeichnet, hat Grado tiefe Wurzeln in der Antike und im kulturellen Erbe der Region. Es war ein wichtiger Seehafen des Römischen Reiches und später ein strategisches Rückzugsgebiet während der Barbareneinfälle. Seine Altstadt, die im 5. und 6. Jahrhundert n. Chr. von einer Insel zu einer Festung umgebaut wurde, ist ein verworrenes Labyrinth aus verwinkelten Gassen und Jahrhunderte alten Denkmälern, die von traditioneller Architektur und dem maritimen Leben zeugen. Die antiken Mauern und die frühchristlichen Basiliken, wie diejenigen, die Santa Maria delle Grazie und Sant’Eufemia gewidmet sind, gehören zu seinen wichtigsten historischen Sehenswürdigkeiten.
Im 19. Jahrhundert wurde Grado zu einem renommierten Reiseziel für die europäische Aristokratie, die von seinen Stränden und dem milden Klima angezogen wurde. Während der Habsburger Ära war es ein bekannter Badeort in Mitteleuropa, der von österreichischen und deutschen Adligen frequentiert wurde. Heute bleibt Grado ein beliebtes Reiseziel mit italienischen und ausländischen Besuchern, die seine Geschichte, ikonische Architektur und herrlichen Strände genießen können und eingeladen sind, seinen zeitlosen Charme zu entdecken.
Grado hat bedeutende Persönlichkeiten erlebt, die die Stadt und die lokale Kultur im Laufe der Zeit beeinflusst haben. Darunter der Dichter Biagio Marin, der Maler Josef Maria Auchentaller, der Künstler Giuseppe Zigaiana und der Regisseur Pier Paolo Pasolini, der Grado als Drehort für einige seiner Filme wie “Medea” ausgewählt hat. Auf der malerischen Insel Mota Safon wurde ein Pasolini gewidmetes Hausmuseum eröffnet, während das neue Museum für Fischerei und Lagunenkultur die Geschichte der Lagunenkultur erzählt. Im Jahr 2024 ehrt Grado den Künstler Gustav Klimt mit einer Ausstellung im Gebäude des Musikhauses.
Die Handwerksbetriebe in Grado sind ein lebendiges Zeugnis von Geschichte, Kultur und Tradition. Inmitten der Stadt gelegen, repräsentieren diese Werkstätten eine Reise durch die Zeit, in der geschickte Handwerker ihr Können von Generation zu Generation weitergeben. Vom Juweliergeschäft Oricalco, das sich auf die Verarbeitung von Silber, Gold und Edelsteinen spezialisiert hat, bis zur Werkstatt Foglianera auf dem Platz Duca d’Aosta, wo Künstler Schmuckstücke inspiriert von der umgebenden Welt aus einer Vielzahl von Materialien herstellen, bietet jede Werkstatt ein einzigartiges Erlebnis. Im Campo dei Patriarchi ermöglicht der Laden Villamori den Kunden, ihre Einkäufe zu personalisieren, während die Werkstatt Jonnhy Cester mit Kunsthandwerksarbeiten begeistert, die verschiedene Techniken wie Malerei, Keramik, Glasverschmelzung und Mosaik vereinen.